autodidattica

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Proviamo ad immaginare un semplice operaio che per 20-30anni abbia eseguito solo operazioni manuali, cioè abbia lavorato, digiuno di una qualsiasi nozione tecnica o scientifica... è chiaro che la sua esperienza non gli permetterà di ottenere una Laurea. Quantunque pensasse di "comprarla" (lo potrebbe fare, esibendo un falso Curriculum ad una commissione estera, la quale dietro una piccola cifra, le fornirebbe un Bachelor - Master Degree o addirittura un Doctorate) Di certo si troverebbe in possesso di una serie di pezzi di carta senza nessun valore.
Non ci sarà bisogno della Legge a fargli capire la sua nullità. Piuttosto sarà il mercato del lavoro che non lo accetterà non potendo dimostrare di fatto nessuna competenza in merito a quello che è scritto nei suoi certificati "fasulli".
Dunque, la vera sostanza di una Laurea è direttamente proporzionata alla vera sostanza del possessore della stessa, ovvero sia, al suo vero valore che potrà mettere in campo. Ne discende che, non basta avere una Laurea per potersi fregiare di un titolo dottorale. Occorrono le vere competenze dimostrabili nel percorso lavorativo di tutti i giorni. Questo è il destino di una persona laureata in base alla propria esperienza lavorativa e professionale. Sto parlando chiaramente di chi dopo 10-20-30anni di onorato lavoro al Top, decide di rivolgersi ad un "ESP" (Education Service Provider) perchè lo presenti nelle sedi più favorevoli (University USA) onde ottenere una Laurea che, avrà un valore, direttamente proporzionale alle sue capacità, cioè un titolo meritato.

Viceversa un laureato secondo la Legge italiana, dopo un percorso predeterminato da una serie di articoli e comma vari, avrà il suo titolo di studio, normalmente conferito "IN NOME DELLA LEGGE". Da quel momento è giuridicamente in regola e... non dovrà dimostrare niente a nessuno. Lui è laureato e basta! Lo dice la Legge! L'assurdità sta nella Legge stessa. Ragioniamo: "se una Laurea viene conferita in base ad un percorso di studio, preordinato da una Legge, tutti una volta laureati, dovrebbero avere uguali competenze. Eppure, nella realtà di tutti i giorni, troviamo laureati che sanno e... laureati che non sanno nulla!

Altra stranezza sono le università di seria A - B o C. (Bocconi - San Raffaele - Sapienza e altre blasonate). Di certo sono delle università dove si pagano delle cifre fuori dalle possibilità dei "molti" o della maggior parte delle persone con un guadagno da operaio.

Ma... se in Italia il sistema dell’Istruzione è regolato da un Legge, non dovrebbero esserci differenze e tutti dovrebbero avere pari opportunità. Comunque, secondo logica le università "blasonate", non danno neanche una virgola in più rispetto alle università "normali" perché, le nozioni di: "Matematica - Storia - Letteratura - Medicina - Filosofia e tutte le altre, sono già scritte sui libri e nessuno può fornire un valore aggiunto. Voglio dire che: il Teorema di Pitagora o la Storia del Risorgimento, sono li scritte, e chiunque se vuole le può studiare e capire. Non importa se, in una scuola con le poltroncine rosse e sale affrescate con grandi quadri, dove i professori insegnano in farfallino, con tanto di esuberanza - con fare spesso di sapientoni, quando nella realtà sono solo manovalanza che non fa altro che proporre percorsi già preordinati.

Tante sono le incomprensioni - ambiguità - leggende metropolitane che si raccontano sulle lauree extra Italy. Qualsiasi Avvocato che venisse interpellato per spiegare il fenomeno: “non farebbe altro che dare come risposta gli articoli e comma vari, contenuti sulla Legge sull’Università scritta nel 1938 al tempo del Re. Alla fine (secondo l’interpretazione lineare dell’Avvocato), sembrerebbe non esserci via di scampo per coloro che non possiedono una Laurea rilasciata da un’Università riconosciuta dal MIUR (Ministero dell’Istruzione – Università e Ricerca). Anche un “poppante” riuscirebbe a capire l’assurdità della cosa. È difficile capire che, un laureato americano – cinese – liberiano o del più piccolo stato di questo mondo, una volta giunto sul nostro territorio, perda tutte le sue qualifiche che non siano state acquisite in Italia.

Almeno che, non si voglia considerare l’Italia un paese comandato da un regime militare distorto, tutto il ragionamento sul valore dei titoli esteri che i compiacenti avvocati danno come responso, va a farsi fottere, poiché si tratterebbe di una chiara discriminazione verso gli altri popoli i quali seppure comandati da spietati regimi dittatoriali, tengono molto alla cultura dei propri sudditi. Di norma, nei paesi del blocco Comunista, le persone hanno sempre avuto l’obbligo di studiare e frequentare le università. In certi paesi (Comunisti) addirittura era prevista una paga per coloro che per studiare erano costretti a tralasciare il lavoro. Certo questo non può avvenire nei paesi del terzo mondo, dove è difficile persino la sopravvivenza e… le risorse sono impiegate per l'acquisto di armi. Detto questo, possiamo considerare che tutti i paesi hanno le proprie università e tengono moltissimo alla cultura delle persone. Affinché possa iniziare il mio discorso di “smontaggio” di certe teorie, ho bisogno di specificare alcune differenze che, in una situazione ambigua crea delle contraddizioni. Esistono due valori che entrano in gioco:

EQUIPOLLENZA
Una Laurea americana – cinese o liberiana, non è equipollente con una laurea italiana per il semplice fatto che, in tutti gli stati (extra Italy) le lauree hanno valore di prestigio: e dall’Università che l’ha concessa, e dalla vera esperienza del portatore del titolo. Dico questo perché a parità di grado, possono esserci differenze (anche notevoli) che il più delle volte dipendono dalla passione che ha mosso lo studioso.

Certi studiano per avere una Laurea, altri studiano per la vera “conoscenza”. Dunque, due laureati nella medesima scuola possono (in campo pratico) dare dei risultati molto differenti, l’uno dall’altro. In Italia, una Laurea è un valore acquisito che non dipende dalle vere capacità di chi la possiede ma... dal fatto che il titolo è conforme ad una Legge.
Essere laureati in Italia, significa avere acquisito un "diritto", spesso completamente disgiunto dalle vere capacità. Speso in Italia, non ci si basa sulle vere competenze. Così, possiamo avere un Ingegnere che non sa progettare neanche un pollaio che ha il diritto nei concorsi di vario genere, ha il diritto di progettare (si fa per dire) ed incassare parcelle da specialista; mentre possiamo avere un Geometra con 20- 30anni di esperienza con capacità superiori all'Ingegnere "brocco" che non ha il diritto di progettare certi lavori, pur avendone la capacità.
Mi sorge una domanda inquietante: "chi si assume la responsabilità, nel caso di una disgrazia a seguito di un progetto eseguito da un "brocco" ma... con il timbro tondo datogli in dotazione dall' "ordine" corporativo? Forse sarà l'Università che ha conferito il titolo, oppure la corporazione che ha iscritto l'adepto consegnandogli in dotazione un bel timbro... resta il fatto che, per un simile evento chi ha sbagliato ottiene tante giustificazioni, poiché nessuna corporazione ammetterebbe mai di avere iscritto un'incompetente.

VALIDITÀ
La validità riguarda il fatto che (per es.), una Laurea estera non essendo equipollente con la rispondente italiana, non viene accettata per l’iscrizione nelle “corporazioni” (ordini) oppure per partecipazione a concorsi pubblici. Il fatto di non essere accettata per certe azioni dove purtroppo la fa da padrone il “conformismo” , non vuol dire che una Laurea estera, non sia tale. Chi ha un titolo: “Bachelor – Master Degree o Doctorate” è marchiato per tutta la vita con il suo titolo, che avrà valenza in tutte le parti del mondo. Essendo il titolo estero libero da formalità ma... pregno di sostanza, ciò che farà testo sarà la "vera" capacità che il soggetto potrà e... dovrà dimostrare in campo pratico.
br> Per me è una vergogna che ci siano in Italia, migliaia di laureati, provenienti da paesi extra Italy (spesso dei medici), costretti a fare i lavori più umili; quali: lavare i vetri ai semafori - fare la raccolta dei pomodori oppure vendere mazzi di fiori all'ingresso dei ristoranti o teatri. Luoghi frequentati dai soggetti che la sorte ha voluto nascessero in un paese dove i diritti acquisiti non si discutono. Mai! Loro, gli immigrati, si trovano in una situazione precaria per via del loro stato di quasi "fuorilegge", perché costretti a fuggire dai loro paesi in guerra. Spesso si tratta di professionisti eccellenti che nel nostro paese diventano nulla, parchè il loro titolo di studio viene deliberatamente ignorato!

Voglio aprire una piccola parentesi: "secondo la Legge italiana, nessuna Laurea estera ha valore; non secondo una scala di valori ma, bensì in senso generale. Un Medico americano in Italia non potrebbe compiere nessuna prestazione medica, pena il Reato di usurpazione di titolo e abuso di professione medica. Bene, proviamo ad immaginare uno scienziato, magari un grande Cardiologo conosciuto in tutto il mondo. Nel caso un simile personaggio fosse di passaggio in Italia per una serie di conferenze, come verrebbe chiamato? Signor Pinco Pallino, oppure col suo vero titolo? E... se fosse chiamato ad eseguire un intervento chirurgico, poiché uno specialista nel settore... pensate che gli verrebbe impedito di operare, perchè non laureato in Italy?? Secondo la Legge, non gli dovrebbe essere permesso di toccare un paziente, nemmeno per misurargli la pressione sanguigna, però il luminare avrà campo libero e potrà intervenire, anche se legalmente in Italia la sua Laurea non è riconosciuta! Che cosa è successo? Le istituzioni hanno due pesi e due misure? La verità è che, tutto quanto si vocifera a proposito di: validità o non validità dei titolo di studio esteri, non ha un fondamento logico. Tutto viene promulgato ad Hoc per il bene di una ristretta cerchia di persone che debbono difendere le "caste" di Potere, rappresentate dalle LOBBY - CORPORAZIONI e quant'altro.

La verità è che ognuno ha il rispetto che si merita in tutto il mondo, non relazionato ad un pezzo di carta ma... alle sue vere capacità che ha potrà dimostrare nel tempo. Da questa regola non sfugge neanche l'Italia. Pertanto, tutto quello che si dice sulle lauree americane, considerando che, per forza di cose debbano essere tutte comprate (lo dice la stampa e il Potere), è semplicemente un atto strumentale, addotto da attori che hanno interessi da difendere. Provate ad immaginare alle "corporazioni" i quali interessi sono orientati alla cerchia di iscritti agli "ordini" che debbono essere protetti dagli invasori. Immaginiamo, un mercato "aperto", dove chiunque possa dimostrare le sue vere competenze, con qualsiasi tipo di Laurea, proveniente da qualsiasi parte del mondo. Il numero di: "avvocati - notati - medici - commercialisti - ingegneri - dentisti e altre decine di categorie di specialisti"... aumenterebbe esponenzialmente. Una visita specialistica - una prestazione Legale - una contabilità - un atto notarile, verrebbero a costare la metà e forse meno, perchè nel frattempo si sarebbe aperta una sana concorrenza. Gli iscritti agli ordini non sarebbero più una stretta cerchia di privilegiati ma... chiunque (con una giusta specializzazione) avrebbe la possibilità di, iscriversi ed esercitare. C'è un'altro aspetto di cui bisogna tener conto circa i laureati esteri: "in Italia (come altrove), non esistono solo o concorsi pubblici e non necessariamente è obbligatorio "imboscarsi" nei vari ministeri per un posto all'ombra! Esistono le aziende private che hanno tutto l'interesse ad assumere personale veramente all'altezza del loro compito. Ho conosciuto ragionieri a capo di teen di persone regolarmente laureate. Ho conosciuto persone senza neanche un Diploma che hanno lavorato per grosse aziende (ICORI e ICIS), provvedendo alla contabilità generale dell'azienda.

Ho un mio nipote Ragioniere, impiegato presso uno studio notarile composto da una decina di impiegati, molti dei quali sona laureati, che dopo circa 15anni è stato nominato "Capo" del teen dei suoi colleghi laureati. Evidentemente, l'esperienza vale qualcosa e il valore è merce pregiata, che nessun timbro tondo potrà mai garantire. La mia "Mission" è improntata sui valori veri, derivanti dall'esperienza professionale di una cerchia di personaggi che dopo 10-20-30anni hanno maturato le competenze per meritare una Laure. Parlo di un'esperienza di concetto e non di manovalanza. Non ho mai avallato la possibilità di una Laurea da parte di un muratore che abbia lavorato per 30-40anni. Di certo non sono questi i casi di cui tratto nelle mie argomentazioni. Per, impiegati di Banca - compagnie assicurative - ragionieri - geometri e tutti quei personaggi che per anni hanno svolto un lavoro nell'ambito del: Business - Marketing - Banking etc. etc. non sono necessari percorsi universitari ma... una commissione che valuti le competenze di ognuno e stabilisca il conferimento di un titolo di studio.

L'ASSURDITA' Proviamo ad immaginare un semplice operaio che per 20-30anni abbia eseguito solo operazioni manuali, cioè abbia lavorato, digiuno di una qualsiasi nozione tecnica o scientifica... è chiaro che la sua esperienza non gli permetterà di ottenere una Laurea. Quantunque pensasse di "comprarla" (lo potrebbe fare, esibendo un falso Curriculum ad una commissione estera, la quale dietro una piccola cifra, le fornirebbe un Bachelor - Master Degree o addirittura un Doctorate) Di certo si troverebbe in possesso di una serie di pezzi di carta senza nessun valore. Non ci sarà bisogno della Legge a fargli capire la sua nullità. Piuttosto sarà il mercato del lavoro che non lo accetterà non potendo dimostrare di fatto nessuna competenza in merito a quello che è scritto nei suoi certificati "fasulli".
Dunque, la vera sostanza di una Laurea è direttamente proporzionata alla vera sostanza del possessore della stessa, ovvero sia, al suo vero valore che potrà mettere in campo. Ne discende che, non basta avere una Laurea per potersi fregiare di un titolo dottorale. Occorrono le vere competenze dimostrabili nel percorso lavorativo di tutti i giorni. Questo è il destino di una persona laureata in base alla propria esperienza lavorativa e professionale. Sto parlando chiaramente di chi dopo 10-20-30anni di onorato lavoro al Top, decide di rivolgersi ad un "ESP" (Education Service Provider) perchè lo presenti nelle sedi più favorevoli (University USA) onde ottenere una Laurea che, avrà un valore, direttamente proporzionale alle sue capacità, cioè un titolo meritato. Viceversa un laureato secondo la Legge italiana, dopo un percorso predeterminato da una serie di articoli e comma vari, avrà il suo titolo di studio, normalmente conferito "IN NOME DELLA LEGGE". Da quel momento è giuridicamente in regola e... non dovrà dimostrare niente a nessuno. Lui è laureato e basta! Lo dice la Legge! L'assurdità sta nella Legge stessa. Ragioniamo: "se una Laurea viene conferita in base ad un percorso di studio, preordinato da una Legge, tutti una volta laureati, dovrebbero avere uguali competenze. Eppure, nella realtà di tutti i giorni, troviamo laureati che sanno e... laureati che non sanno nulla! Altra stranezza sono le università di seria A - B o C. La Bocconi - San Raffaele - Sapienza e altre blasonate di certo sono delle università dove si pagano delle cifre fuori dalle possibilità dei "molti" o della maggior parte delle persone con un guadagno da operaio. Ma... se in Italia il sistema dell’Istruzione è regolato da un Legge, non dovrebbero esserci differenze e tutti dovrebbero avere pari opportunità. Comunque, secondo logica le università "blasonate", non danno neanche una virgola in più rispetto alle università "normali" perché, le nozioni di: "Matematica - Storia - Letteratura - Medicina - Filosofia e tutte le altre, sono già scritte sui libri e nessuno può fornire un valore aggiunto. Voglio dire che: il Teorema di Pitagora o la Storia del Risorgimento, sono li scritte, e chiunque se vuole le può studiare e capire. Non importa se, in una scuola con le poltroncine rosse e sale affrescate con grandi quadri, dove i professori insegnano in farfallino, con tanto di esuberanza - con fare spesso di sapientoni, quando nella realtà sono solo manovalanza che non fa altro che proporre percorsi già preordinati. Si può studiare tutto (io l'ho fatto e lo posso dimostrare a chiunque), anche con la luce di una candela o al chiaro di luna. Si può studiare nelle notti insonni - si può apprendere l'arte dello scrivere - oppure della scienza. Il segreto di tutto è la "motivazione" e la "voglia" di sapere. Spesso la stampa accoppia certi nomi che hanno avuto successo, al fatto di avere studiato (per es.) alla Bocconi di Milano. tanto di capello alla Bocconi ma... sono certo che un personaggio come Renato Soru (Padrone della Tiscali), avrebbe ottenuto lo stesso successo, anche se si fosse laureato in una Università di Cagliari o di Sassari. Il carisma dell'imprenditore (Soru) era già nel suo DNA. Niente valore aggiunto ma... sostanza e determinazione nel personaggio. Io personalmente ho lavorato per oltre 40anni nel campo Elettrico a tutti i livelli operando spesso nei campi in continua evoluzione che mi hanno costretto ad un continuo aggiornamento per poter essere sempre all'altezza. Ho incontrato personaggi diplomati - laureati in ingegneria elettrica convinti di essere arrivati ma che, hanno dovuto arrendersi ai fatti, realizzando sul campo che il loro titolo non gli serviva a nulla, per la risoluzione dei problemi sempre nuovi. Nell'Elettrotecnica ed Elettronica, tutto si muove continuamente e l'evoluzione spesso non da neanche il tempo di essere assimilata. Non un pezzo di carta in nome della Legge, ma una "passione" che ti porta ogni giorno a scoprire la gioia dei fenomeni che fino ad ieri non capivi. Sto parlando della dea esperienza servita al servizio degli altri, con consapevolezza dei propri mezzi e la modestia di volere sempre sapere di più. Regole che di certo non sono contenute negli articoli di Legge dell'Università, in continuo cambiamento (ad ogni Governo) e... mai arrivata. Battaglie - Lobby - Corporazioni - Logge - Albi - Ordini - Regole - Competenze - Io si tu no - oppure, una marca da bollo non confacente - un professore che non vuole presentarti all'esame finale - un rancore che matura nel sadismo e nella gelosia. Non è ammissibile in certi ambienti saper più del tuo professore. Lui, magari con uno stipendio da 1200Euro, scodinzola davanti al Rettore e scarica la sua frustrazione con l'allievo. Un sistema che non vorrebbe lasciare spazio a chi vuole emergere ma non possiede i mezzi necessari. Un sistema, dove la povertà è un delitto!!

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